Cordolo in c.a. su murature: Risorsa o Macroscopico errore?

Data:
5 Agosto 2025

Alzi la mano chi non ha mai pensato che i cordoli in c.a. ai piani, in una struttura di muratura, fosse una specie di obbligo tecnologico, morfologico e normativo? Beh, in tanti casi ci siamo sbagliati e nell’articolo allegato riusciamo, anche visivamente, a comprenderne i grandi limiti.

Livio Izzo

Bene, Livio. Ma io alzo la mano, anche se lo prescrivevano norme: le norme che chi è un ingegnere – strutturista o meno – sa che vanno applicate sempre con la ”conoscenza e interpretazione” dell’oggetto su cui è chiamato ad operare. Cosa non molto agevole, posso assicurarlo, quando si tratta di vecchie murature in pietrame con caratteristiche che variano in modo visibilmente non percepibile. Nell’articolo che segue non si parla di ponti o dighe, ma di cascine, case, palazzi o cattedrali, dove troppe volte si è seguita la norma solo per avere le sovvenzioni che, nel caso dei terremoti, una volta erano piuttosto generose. O per poter dire: così fan tutti, così ho fatto io. Certo è, come suggerisce l’autore, che adottare tecniche concettualmente errate in partenza non può portare che a risultati negativi, se non disastrosi. Specie se trasferiscono sollecitazioni a parti di strutture che non le prevedevano. Tuttavia, sii possono fare tutte le modellazioni che si vogliono, Aiutano, sempre che siano basate su dati attendibili (non solo geometrici) ma non possono dare certezze.

Gen Guala