Data:
13 Marzo 2023

Sul n. 3/22 della rivista Inarcassa (distribuito solo questi giorni) c’è l’interessantissimo articolo allegato sulla metrica ESG (Environmental, Social & Governance).

Il tema stava diventando rapidamente un must, nella gestione delle aziende, quando la guerra in Ucraina ha gettato tutti nello scompiglio, rimettendo in discussione tutte le priorità.

Ricordo che la valutazione ESG è nata con l’obbiettivo di dare valore economico alle attività aziendali che coprono questi aspetti. In pratica, valutare il valore di una azienda “senza” o “con” attività o iniziative che ricadano sotto la metrica ESG e poi decidere se intraprenderle o meno.

Purtroppo, spesso anche in buona fede, molte aziende sono entrate in questa logica senza idee molto chiare o a volte consigliate da apprendisti stregoni per cui il vero valore dell’ESG è a volte ideologico o di tendenza piuttosto che realmente economico.

Ma ora tutto è rimescolato dalla guerra.

Sta di fatto che la metrica ESG è solo uno strumento di valutazione e non è il valore in se che, invece, è riferibile a qualunque azienda, priva o munita di valutazione ESG.

Per questa ragione, lo strumento avrebbe tutto il diritto di essere ben compreso e di consolidarsi nell’uso corrente e per questo ritengo che noi ingegneri dovremmo approfondirne la conoscenza per riportarlo nel terreno oggettivo, diciamo scientifico.

Livio Izzo

 

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