L’autore ha sintetizzato quanto riportato dettagliatamente nel volume “Quì si fa il ponte” riguardo alle verifiche fatte nel 2010, su uno dei primi ponti in c.a. realizzati con questo materiale composito, trent’anni dopo una precedente manutenzione, richiesta anche per garantire la sicurezza del transito pedonale aggiungendovi a sbalzo due marciapiedi aggettanti dall’impalcato.
Pochi notano questa pioneristica opera, percorrendo la tangenziale di Rovetta diretti verso il passo della Presolana, in quanto il raccordo verso il paese è ormai mascherato dalla vegetazione, Un vero peccato, in quanto, anche se le strutture ad arco si considerano superate, può insegnare parecchio dal punto di vista estetico.
Le indagini dimostrano che il calcestruzzo è sempre stato un ottimo materiale, indispensabile per molteplici opere anche in futuro, nel logico rispetto di una ragionevole “neutralità” raggiungibile nell’emissione di CO2.
Gennaro Guala
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