Porta Nuova: 15 anni di progetti tra passato e futuro

Data:
17 Dicembre 2020

Per chi, circa sessant’anni fa, ha avuto l’occasione di esaminare il piano urbanistico della vasta area non edificata di Porta Nuova a Milano, che prevedeva la realizzazione di una serie di torri circolari di trenta metri di diametro, si accorge che ne è passata dell’acqua sotto i ponti. Per inciso, una di queste torri, che ho avuto l’avventura di esaminare, era collocata esattamente sul collegamento sotterraneo tra la Stazione Centrale e quella di Porta Garibaldi.

Questo ci porta a riflettere che forse è meglio che lo sviluppo di un organismo complesso come è una città con una storia millenaria, avvenga secondo  fabbisogni reali, e non secondo le ambizioni di un qualche assessore, che vuol passare alla storia. Si potrebbe obbiettare che sessant’anni sono tanti,, ma forse è valsa la pena aspettare qualche decennio, data l’integrazione del complesso nel tessuto urbano e la qualità degli edifici realizzati in questi ultimi anni. Ogni edificio è stato progettato con cura e realizzato secondo le tecnologie gestionali più all’avanguardia.

L’ articolo che segue, autore l’ingegner Alessandro Aronica, vuole essere una sintesi descrittiva delle principali problematiche e delle soluzioni tecniche adottate nello sviluppo del progetto strutturale della nuova Torre sita in viale Melchiorre Gioia 22 in Milano denominata “La Scheggia”. Questo edificio si configura come estensione verso nord del già realizzato complesso di Porta Nuova Garibaldi completato nel 2012.

Il nuovo progetto risulta essere, oltre che di importanza strategica per il pregio dell’edificio illustrato, è un esempio concreto di applicazione delle diverse teorie inerenti alla progettazione delle strutture in cemento armato normale e precompresso. Nel progetto infatti è sicuramente significativo l’utilizzo di calcestruzzi ad alte prestazioni e di miscele speciali per la realizzazione delle strutture portanti. Sicuramente risultano essere rilevanti anche le problematiche strutturali studiate per la realizzazione della Torre con particolare focus fatto per la caratterizzazione delle sollecitazioni eoliche fatta in galleria del vento.

Da ricordare, cosa non secondaria, che la realizzazione dell’edificio, e quindi anche della parte strutturale, si è avvalsa a pieno della tecnologia BIM.

Gennaro Guala –  ingegnere

 

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