Data:
8 Maggio 2025

Workschop sulla Rigenerazione Urbana

Contributo da leggere con molta attenzione, in quanto contiene indicazioni che influiranno sulla qualità della nostra vita, sicuramente su quella delle “generazioni future”. Impossibile sunteggiarle, data la loro concisione. Qualche annotazione, che non vuole essere critica, un poco a caso.

Chi deve contribuire a concretizzare questa radiosa prospettiva?

Riporto più o meno testualmente:

“Realizzare città belle, più vivibili e a misura d’uomo è responsabilità dei professionisti, che operano quotidianamente sulla città.”

D’altra parte:

“E’ compito dell’Amministrazione educare e orientare alla qualità della vita.”

E poi, per citare solo qualche soggetto che si interessa del benessere dei cittadini, non possiamo dimenticare l’Enea e consorelle, le Università, la normativa regionale, statale, europea, i suggerimenti di Organismi mondiali, pubblici e privati, dai nomi accattivanti (per chi sa l’inglese).

E neppure dimenticare chi produrrà – o inventerà –  nuovi materiali ecocompatibili per l’edilizia, dato che quelli tradizionali si utilizzeranno solo per le pavimentazioni, (non sicuramente la pietra serena, dopo l’impiego fallimentare di qualche anno fa sul Sentierone, non decisa certo da chi andava a messa a San Bartolomeo o a comprare i pasticcini da Balzer) e chi dovrà utilizzarli in modo efficiente.

Sempre a proposito di rigenerazione urbana. Chi pagherà? La collettività con le tasse o chi andrà ad abitare negli ambiti rigenerati? Domanda non impropria, dopo aver letto che, che superato innumerevoli ostacoli procedurali: “i finanziamenti (?) non coprono i costi di progettazione, l’acquisto del compendio immobiliare, la gestione degli immobili dismessi, le demolizioni, i costi ambientali e le bonifiche e gli standard di qualità.”

A proposito: mettere il verde sui tetti non è cosa nuova, neppure riciclare aree industriali o artigianali dismesse, con standard d’avanguardia, per allora. Basta ricordare cos’era Bergamo Bassa sessant’anni fa, a parte il Piacentini come urbanista e l’intervento di qualche altro bravo architetto.

Che il futuro sia migliore dell’oggi è naturale. Vorrei tornassero contemporaneamente i tempi della via Gluck, con i bambini a giocare per strada. Bianchi, neri o gialli. Il più bell’esempio di socializzazione.

gg